Venerdì 29 giugno ci troviamo, more solito, alla stazione ferroviaria di Porta Nuova di Verona per accogliere chi viene da lontano come Giulia, da Ancona, Manuela, da Pistoia, e Loretta da Padova. Le prime due ragazze partecipano per la prima volta ad un’iniziativa della nostra associazione e nessuno di noi le conosce. Entrambe si rivelano molto simpatiche, acute e in perfetta sintonia con il resto del gruppo. Insomma un piacevolissimo incontro che tutti speriamo abbia un seguito.
Si parte per Malcesine dove arriviamo dopo aver costeggiato il lago di Garda che regala scorci impareggiabili ben descritti dai nostri accompagnatori. Ci raggiungono gli istruttori di parapendio che ci confermano che questa volta i lanci si possono effettuare per le perfette condizioni del tempo e così decidiamo di far lanciare per primi Giulia, Manuela, Nerio e Vito. Questi partono con la funivia per gettarsi dalle pendici del Baldo! Dopo aver preso per tutti i biglietti della funivia, gentilmente offertici dal gruppo Funivie del Baldo che patrocina anche la manifestazione, alcuni di noi salgono alla caserma della Finanza per preparare una favolosa grigliata, altri aspettano alla pista di atterraggio i primi temerari. Questi, arrivano in volo entusiasti dell’avventura e vengono immortalati
Il gruppo si ricompatta alla caserma e mentre i suddetti amici raccontano la loro esperienza, Raffaello e Dora lavorano alacremente alla grigliata. A tavola si chiacchiera amabilmente approfondendo la conoscenza dei nuovi compagni deliziati dall’abilità dei nostri cucinieri, ovviamente l’ottimo vino di Villa Caplet aiuta l’allegria. Gli squisiti dolci di Saida concludono degnamente l’abbondante pasto. Dopo cena Vito suona, come sempre magistralmente, la sua tastiera e tutti ci lanciamo in canti, magari un po’ strani ma che suscitano l’ilarità di tutti. Il fuoco del camino accompagna la nostra splendida serata e alla spicciolata si va a letto se non proprio per dormire almeno per riposare.
Al mattino Dora è pronta ad accogliere tutti con un’ottima colazione. La giornata è magnifica e così altri 4 di noi si preparano al lancio, tocca a Loretta, Ilenia, Antonio ed Eros. Gli altri si preparano alla discesa in funivia lasciando un pezzetto di cuore nel suggestivo luogo che ci ha ospitato per concessione degli amici della montagna rappresentati dall’immancabile Gianni che ci da appuntamento al prossimo anno. Solo Vanni ed Andrea rimangono in zona per effettuare gli ultimi 2 lanci.
A pranzo ci ritroviamo tutti per gli ultimi commenti in una pizzeria di Malcesine e poi torniamo a Verona.
Due giornate indimenticabili trascorse in ottima compagnia immersi in uno scenario da favola e che hanno offerto a molti di noi la possibilità di provare l’emozione del volo in parapendio con il lago davanti e la montagna alle spalle. Ecco alcune testimonianze
“Alcuni mesi fa, ho scoperto GOLDVIS, un’associazione nata a Verona, fondata e coordinata da Maurizio Mariotto e altri. Un gruppo di non vedenti e ipovedenti, non solo veronesi, ma provenienti da molte altre parti come il sottoscritto e la moglie. E’ un’associazione che non ha motivi di lucro, ma solo quello di organizzare eventi culturali e sportivi con il solo scopo di stare insieme, fare nuove amicizie e passare momenti in allegria.
L’ultima iniziativa alla quale ho preso parte è stata quella del 29-30 giugno u.s.: l’esperienza del volo in parapendio. Ho incontrato il gruppo a Malcesine, al bar della funivia, e, dopo i saluti con i vecchi amici e la presentazione dei nuovi, con le nostre guide siamo saliti in funivia sul monte Baldo a m 1800 circa. Scesi dalla funivia, ci siamo incamminati su di un prato erboso in discesa fino a un punto ritenuto adatto dalle guide per il decollo. A quel punto, la mia guida, un ragazzo molto esperto e sicuro di sè, mi ha fatto indossare le varie imbragature e, dopo avermi impartito alcune istruzioni, si è collocato alle mie spalle, schiena contro schiena e, azionando la vela, ci siamo alzati in volo molto dolcemente. E’ stato per me un momento di fortissima emozione, e, seduto comodamente sul sedile, col vento in faccia, abbiamo fatto alcuni volteggi sul prato di partenza, abbassandoci di quota per salutare gli amici a terra. Abbiamo volato a lungo nel più assoluto silenzio, rotto talvolta dalla voce della guida che mi descriveva i vari panorami o le fasi del volo. Ho avuto un attimo di perplessità quando mi ha affidato le maniglie per il comando del parapendio, che ho superato in fretta, vista la facilità di manovra. Non è facile da descrivere la sensazione di leggerezza, di libertà, quasi di dominio che ho provato. Dopo svariate evoluzioni, abbiamo sorvolato il lago e infine ci siamo diretti, dopo circa quaranta minuti, verso il luogo di arrivo.
L’atterraggio, che era per me uno dei momenti di inquietudine, si è svolto molto tranquillamente: all’ invito della guida di alzarmi, mi sono trovato in piedi su un bel prato declinante verso il lago. Tolte poi le imbragature e salutate le guide, siamo tornati sul monte Baldo, ospiti in uno splendido rifugio. Alla sera, dopo una sontuosa grigliata gestita da amici del gruppo e i canti liberatori accompagnati alla tastiera dal bravissimo Vittorino, siamo andati tutti a nanna. Grazie di cuore a Maurizio, a Silvia, a Vanni e a tutti coloro che collaborano per queste belle manifestazioni. Peccato per me e mia moglie che siamo lontani e non possiamo partecipare più attivamente. Un forte abbraccio a tutti Nerio”
“Volare con il parapendio è stata per me un esperienza emozionante che mi ha regalato la pace, la tranquillità, il silenzio. Infatti volteggiando e nuotando nell’aria legata al mio istruttore che stava seduto sul parapendio a pochi centimetri dal mio corpo ho potuto percepire il rumore del vento ad una certa altezza che mi accarezzavail volto etutto il corpo, che non si può assimilare al soffio delvento che si sente quando si gira con la moto o si cammina. Invito tutti a provare queste forti emozioni e a vivere questo bellissimo viaggio nell’aria, sia non-vedenti che vedenti, poiché questi ultimi hanno anche l’opportunità di ammirare il paesaggio da una certa altezza”. Manuela